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Presepe a lume rotondo

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Presepe a lume rotondo 10 x 10 cm € 10 lavorazione a lume seguendo le antiche tecniche dei maestri vetrai muranesi completo di scatola e garanzia colori disponibile rosso argento e dorato scegliere il colore per pochi pezzi nel reparto note durante l’ordine.

 

 

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PRESEPE A LUME ROTONDO

Il presepe a lume rotondo in vetro  natività colore blu è fatto artigianalmente con la tecnica a Lume è la lavorazione più antica e conosciuta nell’ isola di Murano, viene fatta fondendo diversi tipi di vetro assieme tra di loro creando continuamente abbinamenti di forme e di colori sempre nuovi ,per poter lavorare il vetro il maestro vetraio usa una fiamma a gas che resta accesa tutto il giorno, raggiungendo temperature molto elevate , questo gli permette di creare continuamente nuove forme di colore e misure, per fare questo tipo di lavorazione viene usato del vetro in canna trasparente o colorato fondendo assieme tra di loro vari materiali come il vetro di Murrina, l’oro l’argento, e altri materiali preziosi.

Questa è la più difficile delle tre tecniche per fare il presepe a lume rotondo perché è una lavorazione che si tramanda da padre in figlio da centinaia di anni e non è facile trovare in questi tempi dei giovani che vogliano continuare questo lavoro perché richiede molta pazienza, una grande fantasia ,molta precisione e una grossa manualità artigianale , questo tipo di lavorazione si presta particolarmente per le sue caratteristiche alla creazione di perle , anelli, pendenti, collane, e bijoux vari. lavorazione del “vetro a lume” (soffiato e non), un’arte antica che ha raggiunto oggi una straordinaria e universalmente riconosciuta eccellenza tecnico-esecutiva annoverando tutta una variegata tipologia di oggetti che non potevano essere ottenuti con la soffiatura in fornace e che dunque necessitavano di un lungo lavoro, oltre che di un’abilità fuori del comune.

Gli oggetti che si prestavano maggiormente alla lavorazione “a lume” – che raggiunge il suo ‘apogeo’ tecnico ed estetico nel corso del XIX secolo – erano soprattutto le perle, la cui produzione assorbiva la maggior parte della manodopera impiegata in questa attività.

Dalla loro soffiatura e decorazione derivano tutti quegli oggetti che ebbero grande diffusione nel corso dell’Ottocento: dalle boccette porta profumo o porta sali per ornare le cinture delle signore, fino ad arrivare all’arte raffinata e complessa delle murrine millefiori o figurate, in cui eccelse un personaggio di primo piano quale fu Giacomo Franchini (attivo intorno alla metà del secolo) che, con i mezzi limitati di questa lavorazione, realizzò canne figurate di raffinato virtuosismo tecnico tali da rivaleggiare con i miniaturisti più esperti delle arti figurative.

Tra i soggetti più complessi realizzati “a lume” vi è certamente quello del presepe vetro a lume viola soggetti aventi come soggetto animali -, la cui produzione si è poi affermata nel corso del Novecento.

Vi sono inoltre esempi di vetro soffiato a lume del periodo déco a Venezia come il presepe vetro a lume viola influenzati da produzioni nordeuropee, che rappresentano il presepe a lume in vetro colore blu.

Nell’Ottocento la realizzazione di animali o di soggetti botanici in vetro aveva una funzione principalmente didattica ed era destinata ai musei di storia naturale e alle università che, per quelle specie, soprattutto marine (che non potendo essere impagliate dovevano necessariamente essere realizzate con altra tecnica che ne riproducesse le forme complesse e le peculiari colorazioni) trovò il suo optimum proprio nel vetro modellato a lume. In questa attività furono pionieri ed eccelsero i boemi Blaschka: Leopold (1822- 1895) ed il figlio Rudolf ( 1857 – 1939), i quali realizzarono i loro soggetti – molluschi ed ogni sorta di invertebrati marini tra cui emergono, per vivezza di risultati, le complesse e numerose specie di meduse – sulla base dei disegni forniti dagli zoologi e dai botanici, che poi riproducevano in tridimensionalità.

A Venezia molti sono i maestri che si sono distinti nella lavorazione a lume. Tra coloro che hanno dedicato i loro maggiori sforzi alla creazione di opere a soggetto naturalistico, con soluzioni del tutto personali, si annovera il veneziano, ma muranese d’adozione, Mauro Vianello (1963) – artigiano-artista del vetro a lume, grande cultore e studioso dell’arte dei Blaschka – di cui questa mostra presenta una selezione di opere che possono a ragione definirsi in continuità e ispirate all’arte degli artisti boemi, ma che sono state realizzate affiancando anche il contributo della cultura veneziana.

Soprattutto nell’utilizzo delcolore, ispirato all’arte pittorica del grande periodo pittorico rinascimentale veneziano e a quella della vetreria muranese tra XIX e XX secolo. Sono proprio gli inediti e complessi effetti cromatici utilizzati nel momento di rinascita e creatività dell’arte muranese che Vianello fa propri – dall’avventurina al girasol, dall’acquamare al rubino, fusi insieme ad altri smalti e unendo a volte la foglia d’oro e d’argento – per mezzo dei quali il suo personalissimo “habitat” fatto di animali in vetro, molto spesso di ambito marino, prende vita, restituendoci tutta la bellezza e il fascino di un’arte dagli esiti davvero sorprendenti.

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