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Cappello marinaio

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CAPPELLO MARINAIO € 7 REGOLABILE CON UNO STRAPPO DI DIETRO IL CAPPELLO CHE DA LA POSSIBILITÀ’ DI REGOLARE LA MISURA IN COTONE LAVABILE.

Cappello marinaio

CAPPELLO MARINAIO

Il cappello marinaio sono tipici della tradizione lagunare veneta,quello da gondoliere si usa quando si voga con la gondola,quello da marinaio è usato nelle imbarcazioni tipiche venete.

Il cappello marinaio che appare come ‘tradizionale’ nelle immagini ‘a diffusione di massa’ della gondola è grande e in paglia cucita, simile ad altri cappelli della tradizione marinara europea. Di origine relativamente vicina nel tempo, l’uso diffuso si può datare dopo la seconda guerra mondiale. Per il berretto invernale la tradizione è sempre marinara, ma anteriore: l’inizio del XIX secolo. Inoltre le sue caratteristiche sono in armonia con el félze.

Infatti il colore e il fiocco rimandano alla rassa, che del félze costituiva il telo di copertura, ornato da fiocchi di seta, ventiquattro grandi e ventisei piccoli.

Il gondoliere di oggi è una figura di costituzione recente. Fino agli anni Settanta del XX secolo si trattava di una categoria molto povera, che svolgeva anche altri modesti lavori, come ad esempio portare i sacchi di carbone.

L’avvento del turismo di massa ha dato un impulso forte alla categoria, ‘specializzandola’, e orientandola quindi anche verso una maggior cura nell’abbigliamento, prima raccogliticcio e difforme anche per quanto riguarda i cappelli.

Prima di questa evoluzione della categoria, il riferimento è il gondolier de casada, per il quale il magistrato alle pompe prescriveva un abbigliamento sobrio, non troppo raffinato, con esplicito riferimento, ad esempio, al numero esiguo dei bottoni.

Storicamente a Venezia i baretèri e capelèri già dal 1281 erano associati ad altre mariégole o confraternite di artigiani dell’abbigliamento: marzeri, sartòri, varotèri, guantaie… Acquisirono autonomia nel 1677.
Baretèri e capelèri utilizzavano pani de lana e paja de Marostega (panni di lana e paglia di Marostica, usata in tutta l’area veneta, fatta sia di grano tenero che di salice e detta ‘trucilo’).

Solo dopo la Rivoluzione francese ci si avviò alla specializzazione del mestiere, con la divisione tra cappellai per uomo e modiste per donne. Traccia della tradizione del mestiere è nella toponomastica, che a Venezia ha sia il ponte dei baretèri che il sotoportego del capelèr.

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