I pesci istrice, cui appartengono numerose specie del genere Diodon, sono pesci marini di area tropicale e subtropicale; il loro habitat naturale sono le barriere coralline. Hanno un aspetto singolare, con il corpo irto di aculei (da cui il nome), che nelle specie più piccole sono sempre eretti, mentre in quelle più grandi giacciono aderenti al corpo, con le punte rivolte all’indietro, per sollevarsi quando l’animale si gonfia. Come i pesci palla, i pesci istrice si gonfiano per deglutizione, riempiendo il sacco stomacale, costituito dallo stesso stomaco o da una speciale dilatazione ad esso annessa. Privi di pinne ventrali, hanno un’unica pinna dorsale, a raggi molli, assai arretrata e opposta alla pinna anale, e nuotano con ritmiche ondulazioni delle pinne pettorali. Si nutrono di molluschi e crostacei, usando il becco per rompere i gusci. Analogamente ai Tetraodontidi, il loro corpo contiene tetrodotossina, un veleno letale di cui basta un solo milligrammo per uccidere un uomo. Simile ai pesci istrice è il capo di lepre (Lagocephalus lagocephalus), che vive nelle acque tropicali e temperate dell’Atlantico e, seppur molto raro, nel Mar Mediterraneo e nelle acque italiane. Dotato di testa massiccia, ha bocca piccola armata di denti riuniti in placche.